San Filippo apostolo

San Filippo apostolo (Betsaida, circa 5 – Hierapolis, 80) è menzionato nei Vangeli come uno dei Dodici apostoli di Gesù Cristo: indicato al quinto posto nell'elenco degli Apostoli dei Vangeli sinottici. Non va confuso con Filippo il diacono che evangelizzò la Samaria secondo la narrazione riportata negli Atti degli apostoli.

San Tommaso apostolo

« "Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!" Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!" Gesù gli disse: "Per

Tommaso Didimo (Palestina, ... – Mylapore, 3 luglio 72) fu uno dei dodici apostoli di Gesù.È noto principalmente per essere il protagonista di un brano del Vangelo secondo Giovanni (20,24-29) in cui prima dubitò della risurrezione di Gesù e poi lo riconobbe. Secondo la tradizione, si spinse a predicare il Vangelo fuori dei confini dell'Impero romano, in Persia e India, dove fondò la prima comunità cristiana.È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa copta. San Tommaso è patrono degli Architetti, dei Geometri, degli Agrimensori e dell'India; nei quadri è rappresentato con una lancia in mano.Le sue ossa riposano nella Basilica di San Tommaso Apostolo a Ortona.

San Bartolomeo apostolo

Bartolomeo (in greco Βαρθολομαιος ... – Siria, I secolo) fu uno dei dodici apostoli che seguirono Gesù. L'apostolo viene chiamato con questo nome nei sinottici, mentre nel vangelo di Giovanni 1,45 21,2 è indicato con il nome di Natanaele[1], sempre che si accetti l'identificazione tra questi due personaggi, cosa di cui alcuni studiosi dubitano. Era originario di Cana in Galilea, ma non vi sono indicazioni sulle date di nascita e di morte. Morì probabilmente in Siria tra il 60 e il 68 d.C. Viene festeggiato il 24 agosto.
Tutto quello che si conosce di questo Apostolo proviene dai vangeli. Secondo il Vangelo di Giovanni egli era amico di Filippo 1,45.46.47.48.49.50, fu, infatti, questi a parlargli entusiasticamente del Messia quando gli disse: Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazareth. La risposta di Bartolomeo fu molto scettica: Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono? Ma Filippo insistette: Vieni e vedrai. Bartolomeo incontrò Cristo e quanto gli disse fu sufficiente a fargli cambiare idea. Gesù: Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità. Bartolomeo turbato gli chiese come facesse a conoscerlo e Gesù di rimando: Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico. L'essere raggiunto da Cristo nei suoi pensieri più intimi, suscitò in lui un'immediata dichiarazione di fede: Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele! Gesù, allora, gli rispose Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa.Il suo nome compare poi nell'elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negli Atti degli Apostoli, dove viene elencato assieme agli altri apostoli dopo la risurrezione di Cristo.Da questo momento più nulla, solo la tradizione che racconta della sua vita missionaria in varie regioni del Medio Oriente, secondo alcuni, forse, si spinse fino in India , Armenia, e Mesopotamia. Anche la morte è affidata alla tradizione che lo vuole ucciso, scuoiato della pelle, secondo alcune fonti da parte del re dei Medi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell'Armenia.

San Giacomo Alfeo il Minore

Nel Nuovo Testamento il suo nome ricorre quasi esclusivamente nelle liste dei dodici Apostoli di Gesù Cristo, dove viene indicato come Giacomo d'Alfeo (Matteo 10,3, Marco 3,18, Luca 6,15, Atti 1,13). Il patronimo consente di distinguerlo chiaramente dall'altro apostolo di nome Giacomo, il cui padre era Zebedeo: quest'ultimo viene chiamato dalla tradizione Giacomo il Maggiore, mentre il figlio di Alfeo viene generalmente indicato col nome di Giacomo il Minore.Nei Vangeli ritroviamo poi un Giacomo, fratello di Ioses, citato in riferimento alla loro madre, Maria (Marco 15:40 e 16:1 e Matteo 27:56). Se si tratta dello stesso Giacomo, si può allora supporre, con un certo conforto delle Scritture, che anche Alfeo e Cleofa debbano essere considerate la stessa persona, in questo caso la madre di Giacomo sarebbe stata la Maria di Clèofa dei versetti paralleli di Giovanni 19:25.Sulla base di così scarse citazioni non è dunque possibile ricostruire alcunché della sua vicenda biografica, neppure nel periodo in cui fu un seguace di Gesù. Nel resto degli Atti e in altri scritti neotestamentari manca qualsiasi riferimento anche di una sua attività seguente alla morte del Cristo.Nulla sappiamo intorno alla sua morte.

San Simone il Cananeo

Il nome di Simone appare in tutte le liste di apostoli dei Vangeli sinottici e degli Atti degli Apostoli, senza però altri dettagli. Tuttavia San Gerolamo non lo incluse nel De viris illustribus.« Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. »   (Luca 6,14-16) Per distinguerlo da Simon Pietro, fu chiamato il Cananeo o lo Zelota. Entrambi i nomi hanno il medesimo significato, in quanto cananeo deriva dalla parola ebraica qana che indica il movimento degli Zeloti; in seguito "cananeo" fu tradotto erroneamente come proveniente da Cana o anche da Canaan: per questo, la traduzione della parola come il Cananeo o il Canaanita è puramente tradizionale e senza paralleli extra-canonici.Simone è l'unico apostolo che può essere associato con certezza al ribellismo zelota (fondato da Giuda il Galileo) e che costituì per i romani del tempo un grave problema politico e militare. Il legame di Gesù e di tutto il suo movimento con i ribelli è invece tutto da dimostrare.Nel Nuovo Testamento Simone lo Zelota non è mai identificato con il fratello di Gesù citato nel Vangelo di Marco:« Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi »   (Marco 6,3) Quel Simone è identificato con Simone di Gerusalemme, considerato il secondo vescovo di Gerusalemme dopo Giacomo il Giusto.

San Giuda Taddeo

Giuda Taddeo (... – Persia, 28 ottobre 70 ) fu uno degli apostoli di Gesù e primo Catholicos di tutti gli Armeni, da non confondere con Giuda Iscariota che tradì Gesù. È venerato da tutte le chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.Poche sono le informazioni che riguardano questo apostolo e tutte fanno riferimento al Nuovo Testamento. Gli sono attribuiti la canonica Lettera di Giuda, ritenuta pseudoepigrafica dagli studiosi, e l'apocrifo Vangelo di Taddeo. Nella lettera si presenta come fratello di Giacomo il Minore; se fosse vero, era figlio di Maria di Cleofa, una delle Tre Marie presenti sotto la croce, e di Alfeo, che probabilmente era fratello di Giuseppe; era quindi cugino di Gesù.

Giuda Iscariota

Giuda Iscariota (ebraico: יהודה איש־קריות, Yəhûḏāh ʾΚ-qəriyyôṯ; ... – 26-36) è stato uno dei dodici apostoli di Gesù, quello che, secondo il Nuovo Testamento, lo ha tradito per trenta denari (Matteo 26,14-16) attraverso il gesto di un bacio. È stato quindi una figura chiave durante la Passione di Gesù (la notte del Giovedì Santo). Perseguitato dalla colpa, successivamente si è suicidato. È passato alla storia come l'uomo "simbolo" del tradimento.Giuda Iscariota, figlio di Simone, non deve essere confuso né con il Giuda Tommaso Didimo, e cioè Tommaso apostolo, né con il Giuda Taddeo, un altro dei dodici apostoli fratello di Giacomo il Minore.L'esatto significato del nome "Iscariota" è sconosciuto; alcune interpretazioni hanno suggerito che il termine potrebbe indicare "uomo di Kariot" (Ish Kariot).[1]. Secondo altri potrebbe derivare dal persiano Isk Arioth, ovvero "colui che serve" oppure "colui che sa". È possibile collegarlo al termine Iskariot (che in aramaico, non scrivendo le vocali come consuetudine, sono omografi -S-q-r-t-), i killer zeloti e da cui deriva appunto il termine moderno sicario.

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